Il momento critico vissuto dal mercato
Il future di settembre dell’S&P500, che scade con le quattro streghe, nella sessione di ieri ha voluto ancora una volta toccare l’ebbrezza del livello strategico da noi annunciato più volte: minimo di giornata a 3888, preciso, e prezzo respinto in alto, per andare a chiudere sopra 3900, probabile livello più conveniente per le opzioni che scadono domani, e maggiore margine di sicurezza per affrontare la sessione notturna americana.
Il future di dicembre è sopra di circa 18 punti rispetto a quello settembre, su una zona ancora più sicura. Riteniamo che la prossima sfida sarà il future di dicembre che tocca 3888, sintomi che erano già visibili nel dopoborsa americano.
Oggi alle 15.30, vedremo che direzione vorrà prendere il mercato, una volta liberato dalla costrizione della scadenza imminente: sarà rottura di 3888 o ripartenza al rialzo?
L’intera giornata di trading è stata compressa per gran parte nel range compreso fra 3910 e 3950, costretto dai livelli delle opzioni: poi, un bell’affondo durato poco più di un’ora per arrivare a prendere più stop possibili, dare la sensazione della rottura, e tornare su rapidamente, proprio a ridosso della conclusione di seduta.
In sessioni come questa, in genere, intorno alle 21.30 ora italiana il mercato si muove spesso in direzione opposta a quella delle due ore precedenti, per andare a posizionarsi nella zona di massimo profitto dei grandi operatori. Per lo meno, quando riescono a fare capolavori di questo genere, che accade anche spesso.
Oggi e lunedì avremo la risposta a molte domande. E poi … ci sarà la FED, mercoledì 22.
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Hai capito bene: non moltiplicando le posizioni, ma manovrando opportunamente la composizione della strategia. Fino a raggiungere livelli impensabili di profitto rispetto ai margini impiegati.
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P.S.: Hai visto l’oro? E’ andato sotto 1678. Se segui i nostri webinar, è il supportone che oggi ha dato la sensazione di essere stato rotto.
Nondimeno, il dollaro è tiratissimo e non escluderei che si indebolisca per qualche giorno, dando respiro di ripresa all’oro.
Vedrai allora tanti inneggiare alla “falsa rottura” dell’oro, essendo pronti a giurare un nuovo inizio della corsa verso 2000, 3000 e perché no spariamo alle stelle, 5000. Perché l’inflazione, perché i tassi, perché bla bla bla bla.
L’oro continuerà invece a scendere: anche se ora, la rottura del supportone creerà, nell’immediato, l’effetto elastico, la normale mean reversion.
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Maurizio Monti
Editore
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