Il bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto?

Pubblicato il: 2/09/20 12:22 AM

Tu ci credi a Tesla? 


Vorrei parlarti di dove va il dollaro. A ramengo, dirai tu, con quel dollar index che aveva toccato un fatidico 91.75, uno 0.25 appena sopra la parte inferiore di un supporto strategico importante, da noi indicato nei nostri webinar dedicati alle valute.

Da quel livello il dollaro ha recuperato, a stento, circa sessanta centesimi, mentre sto scrivendo. Se dovesse continuare a lateralizzare un po’ per qualche giorno, potrebbe disegnare una figura tipica anticipatrice di un rimbalzo possibile: è dal 30 luglio che il dollar index, in realtà, fa fatica a scendere..

Il minimo del 31 luglio è stato 92.55, il massimo del 31 agosto 92.48.

Per capire il dollar index, proviamo a guardare le borse: perché quelle rappresentano l’enigma da interpretare. Il dollaro potrebbe tornare al rialzo se le borse si rassegneranno a scendere. Ma questo, almeno per ora, non succede.

Indagando meglio, ci accorgiamo che la media semplice delle azioni dell’S&P500 è sotto del 28% rispetto ai livelli pre-covid. Hai letto bene: l’S&P500 è sopra i livelli pre-covid, il nasdaq non ne parliamo nemmeno, è a livelli già stellari. Ma la media semplice di tutte le azioni è sotto.

Questo indicatore in genere anticipa una possibile condizione di ritracciamento delle borse. Ma il paradosso delle borse americane è che quattro azioni da sole, Amazon, Apple, Microsoft e Alphabet (leggi: Google) valgono più dell’intero indice giapponese. Cioè dell’indice della terza economia del mondo.

Aggiungiamo anche paradossi come Tesla, che capitalizza più della Ford o della Toyota.

C’è un bicchiere mezzo pieno, le aziende del digitale e quelle che rappresentano, in qualche modo, un futuro tecnologico vincenteE poi c’è tutto il resto, il bicchiere mezzo vuoto: in quantità molto molto più grande, ma in dimensione relativa e importanza insufficienti a far discendere le borse.

Ai più è sfuggita, se ne è parlato pochissimo, la dichiarazione consegnata da Powell nel ritiro di Jackson Hole: non ne parliamo qui in dettaglio, ci dedicheremo una puntata apposta dei nostri scritti, per dare la giusta importanza ad una colossale, incredibile, mai vista opera di manipolazione dei mercati con finalità di asservimento alla politica e alla speculazione selvaggia.

Stavolta la FED ha sparato alle stelle, rendendo istituzionale che la valutazione del prezzo di uno strumento, o meglio di qualsiasi strumento finanziario, non è più determinata dalla legge della domanda e dell’offerta, ma da essa medesima. Una sorta di socialismo reale dei mercati. Se poi imploderà, come tutte le forme di socialismo, vedremo: nel frattempo così è.

Da qui, dove va il dollaro? Il bicchiere delle borse è mezzo pieno o mezzo vuoto a seconda di come lo guardi. Il bicchiere della FED è pienissimo e traboccante: ma nulla ha di solido, dipende da come la pensa la FED. Il ché è tutt’altro che rassicurante.

Di sicuro, se l’eurodollaro, che ha toccato allegramente 1.20, ci regala una discesa a 1.1725, qualsiasi segnale di ritorno alla china rialzista renderebbe l’acquisto appetitoso: perché 1.22 e poi 1.25 sono ormai target realistici.

Il guaio è che la probabilità che vada sotto 1.1820, al momento, è poco significativa. Ed entrare in corsa non è mai molto gradevole.

Il 2 settembre scorso, alle 21.15, con Fabrizio Mastroforti, per la serie La Foresta di Sherwood di Raccomandazioni di Borsa, abbiamo esaminato il dollaro sotto tutti i punti di vista. Dollaro contro tutti. Dollaro, forse, a 1.25, prossimamente. Tutto dipende se per arrivarci passa dal via o va diretto. Clicca per condividere con noi un’ora di grande Cultura Finanziaria. Iscriviti e vedi la registrazione.

P.S.:  Soltanto il 19% degli analisti dice Buy su Tesla. Interessante, vero? Il titolo non dovrebbe riscuotere una tale fiducia da parte degli investitori. Nessuno, razionalmente, crede a Tesla. Ma il titolo è più brillante che mai. Il bicchiere è mezzo pieno e mezzo vuoto. Clicca per una serata di divertente formativa discussione di Cultura finanziaria e di analisi dei mercati valutari. Iscriviti e vedi la registrazione.

Maurizio Monti
Editore
Istituto Svizzero della Borsa