Come il 1975
“Now everything’s a little upside down, as a matter of fact the wheels have stopped
What’s good is bad, what’s bad is good, you’ll find out when you reach the top
You’re on the bottom”
Idiot Wind, Bob Dylan, dall’Album Blood on the tracks, 1975.
“Tutto è un po’ sottosopra, infatti le ruote non girano più.
Ciò che è buono è cattivo, ciò che è cattivo è buono, scoprirai che quando raggiungi la vetta
sei in fondo”.
Non sembra il mercato del 2022?
Dove le buone notizie diventano cattive perché lasciano la FED rialzare i tassi, quelle cattive diventano buone così la FED diminuirà la pressione, e poi … l’S&P500 che fa il -9% in settembre e recupera quasi il 6% nei primi due giorni di ottobre, non sembra che tutto sia un po’ sottosopra?
E’ il miglior inizio trimestre … indovina un po’? dal 2009!
Lunedì 3 ottobre, le azioni sono aumentate alla notizia che l’attività manifatturiera statunitense a settembre è decelerata al ritmo più lento in quasi 2 anni e mezzo.
L’indice dell’attività manifatturiera dell’Institute for Supply Management è sceso a 50.9, il livello più basso da maggio 2020. (Una lettura inferiore a 50 indica che l’attività manifatturiera è in contrazione).
Quella pessima notizia ha fatto salire l’indice S&P 500 del 2,5%.
E poi martedì 4 ottobre. E’ il dipartimento americano per il lavoro che riferisce una pessima notizia sul numero delle aperture di nuovi contratti di lavoro in agosto. Una drammatica diminuzione di 1.1 milioni di unità, il massimo da inizio pandemia.
Per i mercati è diventata una notizia fantastica: quello che la FED sta ricercando, un riequilibrio del dato sulla disoccupazione al di sopra del minimo storico.
Il mondo è alla rovescia. Le banche centrali sono riuscite a tanto. Ormai conta la FED, non i mercati in sé. Se l’economia rallenta, evviva, rallenterà l’inflazione e i tassi finiranno di salire.
La guerra di Putin?
Irrilevante. Cosa vuoi che sia rispetto alla prospettiva che il prossimo aumento dei tassi sia dello 0.50 anziché dello 0.75? Chi può togliere al mercato il gusto di tale eccitazione?
Venerdì prossimo avremo un dato molto importante: il rapporto sull’occupazione del mese di settembre. La previsione è di 265.000 unità. Se è inferiore, preparati al rialzo.
Altrimenti? Arrivederci al dato sull’inflazione, la settimana dopo … Così andiamo avanti, con il mondo alla rovescia.
Bob Dylan, premio Nobel per la letteratura, l’aveva detto, nel 1975. Sembra che nulla sia cambiato.
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P.S.: Bob Dylan è stato un grande interprete dell’era contemporanea. Il 1975, anno di transizione fra due crisi energetiche globali, fu un anno emblematico. E quell’epoca è molto più vicina a noi di quanto non ricordiamo e non sospettiamo.
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Maurizio Monti
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