A cena, quando parla Powell

Pubblicato il: 4/05/22 11:51 PM

è la pancia, alla fine … 

Il Magellan Fund di Fidelity ebbe un rendimento annualizzato di più del 29% dal 1977 al 1990.
 
Fu il periodo in cui lo stratega a capo della divisione investimenti era Peter Lynch.
 
Sono rimasto sempre molto colpito dalle affermazioni e dagli insegnamenti di questo grande gestore.
 
Una delle cose che mi ha impressionato di più era il suo approccio ai cosiddetti fattori macroeconomici: intendo tassi di interesse, inflazione, recessione.
 
Peter era solito dire: “Se hai speso più di 13 minuti all’anno in economia, hai perso più di 10 minuti”.
 
Di fatto, lui ignorava tassi di interesse e inflazione: e conseguì risultati eccezionali.
 
Osservando l’impatto che hanno avuto le parole di Powell ieri sui mercati, verrebbe da dire che i tempi sono evidentemente cambiati, o che il buon Peter Lynch avesse torto, malgrado i profitti ottenuti.
 
In realtà, il mercato aveva già anticipato le decisioni della FED: e questo, dopo il grande rimbalzo da quota 4060, descritto nell’articolo dell’altro ieri come capolavoro degli istituzionali, ha prodotto la conferma di quella accelerazione rialzista.
 
Il 18 aprile il nostro sistema aveva previsto una inversione rialzista. Nell’S&P500, è stato solo un rimbalzo robusto, di tre giorni, fino a quota 4500 (ci aspettavamo 4600 almeno, così non è stato). Da lì il mercato è venuto giù fino ai 4060 anzidetti.
 
Ora è tornato a metà strada a quota 4300: il prezzo ha toccato quella zona il 22, il 25, il 26 e il 28 aprile. Nelle ultime tre volte con un tentativo rialzista di rompere la resistenza, tentativo poi fallito.
 
Quello di ieri è quindi un quarto attacco, e potrebbe essere la volta buona.
 
Difficile dire se si tratta di una inversione rialzista o dell’ennesimo rimbalzo della tendenza ribassista formatasi dal 5 gennaio in poi.
 
Non abbiamo mai nascosto che malgrado da mesi, e con molto anticipo, abbiamo parlato di un 2022 molto complicato, riteniamo che alla fine d’anno sia più probabile che saremo nella zona alta del mercato, piuttosto che nella zona bassa.
 
Dal punto di vista stagionale, abbiamo avuto un aprile catastrofico come non si vedeva da molti anni.
 
Malgrado il detto Sell in May, la statistica di maggio sull’S&P500 non è negativa: la media dei risultati a 30 anni lo dà leggermente positivo.
 
Maggio ha una pessima fama per due ragioni: per avere avuto, effettivamente, alcuni scivoloni importanti in taluni anni e per essere l’inizio del periodo dell’anno meno favorevole per i rialzi delle borse.
 
Il ciclo favorevole riprenderà a novembre, mese di acquisti, per concludersi in aprile, mese (secondo statistica) di massimi o comunque di ottime performance.
 
Che cosa ci regalerà maggio in questo 2022?
 
Tendiamo a dire che siamo ragionevolmente certi di un regalo: una volatilità significativa e sostenuta, e anche qualche sorpresa dietro l’angolo.
 
Se è un rimbalzo, l’S&P500 scenderà ancora e andrà a quota 3800 come alcuni prevedono? Prima deve rompere 4100 (stavolta sul serio) e poi 3975-3950. Io continuo, in merito, ad essere scettico, ma tutto può essere.
 
In un webinar imperdibile, parliamo, fra l’altro, di una strategia che si rifà proprio alla comprensione perfetta di quel movimento visto l’altro ieri, quando l’S&P500 ha toccato 4060.
 
Sono 45 minuti di grande e piacevole Cultura finanziaria di altissimo livello, in compagnia di Daniele Lavecchia e di Luciano Lo Casto.
 
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P.S.: Dalla cultura algoritmica, ci proviene il messaggio che la macroeconomia ha poco a che fare con il trading e la finanza operativa. Quello che sosteneva Peter Lynch.

Del resto, la stampa finanziaria brulica di commenti di carattere macroeconomico: viene però da sospettare che l’impatto di breve termine della macroeconomia sia significativo, ma poi il mercato è il mercato … e non è esattamente la macroeconomia a governarlo ma il cervello, o forse la pancia, degli investitori.

Così, alla fine, quello che conta è avere strategie di trading che funzionano: e se funzionano, quando parla Powell possiamo stare tranquillamente a cena con i nostri cari e divertirci il giorno dopo a leggere la stampa finanziaria, giusto per ridere un po’.

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