La risposta a molte domande
Ieri, primo venerdì del mese, alle 14.30, è stato pubblicato il non-farm payroll.
La notizia fornisce il numero dei posti di lavoro creatisi negli Stati Uniti nel mese precedente, unitamente al tasso di disoccupazione.
Il primo dato è stato superiore al consenso, in modo misurato: 263.000 posti creati contro 248.000 previsti. Il secondo dato, invece, è stato più che sbalorditivo. Un tasso di disoccupazione incredibilmente basso del 3.5%.
Ancora più basso delle attese, già molto positive, del 3.7%.
Questo significa che la FED, con ragionevole certezza, dovrà manovrare ancora la leva dei tassi in modo aggressivo.
La reazione del mercato, molto negativa alla notizia, fa pensare che gli investitori diano già per scontato che il prossimo aumento non sarà dell’auspicato 0.50%, ma con quasi totale certezza dello 0.75%.
Tutte queste informazioni, invero un tempo molto meno significative per un mercato che cresceva all’unisono con l’economia in modo regolare, oggi condizionano pesantemente i flussi sul mercato valutario e sull’azionario mondiale.
Tali e tanti sono stati gli elementi che hanno impattato l’economia e la finanza in questi anni venti, che i dati di natura macroeconomica hanno assunto una componente fondamentale per capire l’andamento dei mercati.
Se fino a poco tempo fa, potevi permetterti il lusso di dire che le notizie servono solo ai trader intraday per fare trading con un po’ di su e giù del mercato, oggi non puoi fare a meno di conoscere i meccanismi e le leggi che regolano le interazioni fra i mercati e la loro relazione con le componenti della macro-economia.
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Istituto Svizzero della Borsa
La Redazione Eventi