La guerra è la vita, e il trading è come la vita

Da una Storia Inventata di Logan de Marque:

Ed ecco la guerra solcare il nostro cielo bianco e afoso, con le sembianze di un missile partito chissà dove. Un pazzo vuole sparare sulla folla inerme della nostra grigia città. Un gruppo di manigoldi arcigni, in una stanza cupa e fumosa di un ameno palazzo, programma e inalvea lo scorrere torrentizio delle nostre vite, così da irrigare con le nostre energie le sue aspirazioni più ambiziose. E tutti noi guardiamo in alto.

Ma non è Dio che cerchiamo, o almeno non è della sua benedizione che sentiamo il bisogno. Desideriamo capricciosamente che qualcuno ci venga a salvare, qualcuno di vero, qualcuno a cui credere senza bisogno di fede, che combatte alla maniera degli uomini, che picchia duro se necessario, che si prenda l’enorme responsabilità di fare le scelte scomode, di sacrificare qualcosa o qualcuno. Un eroe. O meglio un supereroe, che una dose extra di muscoli e intelligenza non guasta di certo, soprattutto in casi come questo.

Il missile cade, rovinando con uno squarcio di fumo nero il pallore del cielo e quella schiera di villette residenziali dai colori discutibili. Il pazzo spara, interrompendo maleducatamente una delle più belle feste del santo patrono di sempre. Poi con molta calma, senza disturbare eccessivamente le nostre indispensabili consuetudini, qualcuno ci preleva dalle nostre case, preleva le nostre case, e ci dice di arrangiarci. A noi sembra tutto più che logico – in una situazione simile – chi siamo noi per dire cos’è giusto fare? E allora non guardiamo più il cielo, anzi. Lo sguardo è fisso sul terreno. E quasi sorridiamo, consolati dal fatto che, a meno di mettersi a scavare, di lì non si scende.

Raccontando nella sua penna di pura fantasia la realtà di una vita sconvolta dalla guerra, Logan De Marque ci descrive, senza saperlo, la realtà della solitudine di un trader o di un investitore contemporaneo.

E’ arrivato un missile sul mercato. Forse più di uno e tutti insieme: l’inflazione, la recessione imminente, i tassi di interesse non più a zero, la crisi dei semiconduttori e delle forniture, la guerra.

Allora, si guarda in alto. Ohimè, Dio ci aiuta poco in questo caso, e ci rivolgiamo allora al guru di turno. E’ il nostro Dio di giornata.

Ed ecco il primo problema. Lui stesso, la guerra non l’ha mai vissuta. E’ nato dopo l’ultima guerra. E non ha esatta cognizione di causa di che cosa realmente avvenga in una guerra.

Ha una vaga sensazione della potenza distruttiva di un missile, e parla di piani B e piani C…

Ma quando il missile colpisce, è il piano A che conta, e l’unico che conta.

Il missile, allora, colpisce. Distrugge.

Arriva qualcuno, sul mercato, che si prende quello che è tuo, il tuo capitale, perché lui il piano A, lo aveva, eccome se lo aveva.

Tu abbassi gli occhi, guardi a terra. E ti consoli pensando che alla fine non puoi andare più giù, perfino sottoterra.

Ecco, ti ho detto tutto sull’importanza del piano A.

Sull’importanza di capire, in questo momento drammaticamente evidente, che le strategie in opzioni sono all’inizio di un grande reset.

Ci sono strategie che sono alla soglia della debàcle, della pensione.

Bisogna prenderne atto, agire di conseguenza. Il guru spesso fa spallucce, sono io il guru, so io come si fa…

Dal confronto e dall’umiltà nasce il miglioramento. Chi non lo capisce, prima o poi si elimina da solo.

E’ un webinar imperdibile, dove metto la mia faccia, proprio quando altri la nascondono ai nostri occhi, timorosi di emergere dallo squallido pantano nel quale si sono cacciati.

Puoi credere a me o a chi annaspa disperatamente in quel pantano. Scegli tu.

Ammettiamolo, è un bagno di umiltà necessario: vendere opzioni va fatto in modo accorto e tenendo conto dei tempi che cambiano.

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P.S.: “Io non devo convincere nessuno”. E’ una frase fantastica che mi diceva spesso, in inglese, un mio grande maestro, alcuni decenni fa.

Sono i fatti a parlare. E se ti piacciono i fatti che parlano, clicca per iscriverti e vedi la registrazione.

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