L’inverso delle criptovalute

Pubblicato il: 2/12/22 12:38 PM

Togli la paura.

La volatilità è una caratteristica tipica di tutti i mercati. Ma ci volevano le criptovalute per farci capire quale possa essere il comportamento di un mercato in preda ad una volatilità totalmente fuori controllo.

Nei momenti di rialzo, le cripto hanno aperto le porte a opportunità inimmaginabili. C’è una generazione, sia pure non numerosa, divenuta milionaria con il Bitcoin, grazie al fatto di averci creduto quando ancora il Bitcoin non era sulla bocca di tutti.

Nondimeno, l’aspetto evidentemente negativo delle criptovalute è la volatilità al ribasso e gli eccessi che questa ha creato.

Alla credibilità complessiva del segmento delle cripto non ha giovato il fallimento di FTX.

Ma, razionalmente, quello che è avvenuto in FTX, sostanzialmente una gestione molto allegra e spregiudicata dei fondi dei clienti, sarebbe potuto avvenire in qualunque altro comparto. Se Sam Bankman-Fried fosse stato un gestore (disonesto) di un broker mt4 alle Bahamas, la cosa non sarebbe cambiata di molto.

Il sentiment del mercato delle cripto ha una incredibile sensibilità che dimostra un assioma tipico della volatilità: essa perpetua se stessa, sia in condizioni di alta volatilità che di bassa volatilità. L’alta volatilità genera alta volatilità, la bassa volatilità genera bassa volatilità.

Nel mercato delle criptovalute tale assioma ha un eccezionale velocità di applicazione, cui segue, una altrettanto rapida tendenza al cambio di sentiment.

Nelle cripto, gli investitori diventano eccessivamente rialzisti quando il mercato sale e si convertono ad un rapido pessimismo quando il mercato scende.

Ora, siamo nel momento della capitolazione. Il fondo del mercato ribassista che sta per essere raschiato.

Così, trovi ovunque articoli che parlano di criptovalute.

I più indignati sono coloro che puntano il dito contro la completa assenza di regolamentazione del settore, che ha causato disastri come quello di FTX.

Ma, come dicevo sopra, sono disastri che abbiamo visto in altre occasioni dove non c’erano le criptovalute: il posto in carcere che occupava Madoff, per citarne uno, si è liberato da tempo e sono in molti ad auspicare che Bankman-Fried finisca nello stesso modo, andando ad occupare il posto del suo predecessore, che, non dimentichiamolo, è stato Presidente del Nasdaq.

I più pessimisti parlano di morte delle criptovalute. Ricordo che nel 2008-2009 c’era chi temeva la morte dei mercati. E’ sempre così. Anche nel 2017, si diceva che il Bitcoin era moribondo.

La paura distrugge la razionalità.

grandi miners di Bitcoin stanno cedendo alla capitolazione, essendo costretti a vendere sempre più monete a basso costo per coprire le spese del proprio bilancio.

L’esatto contrario di quando, nel mercato rialzista, cercano di tesaurizzare i loro guadagni in Bitcoin, lasciando apprezzare le monete per venderle ad un prezzo più alto.

In realtà, la capitolazione in corso dei Miners ci sta ad indicare che il minimo delle criptovalute non è lontano.

Un altro segno della capitolazione agli sgoccioli è il grande afflusso di monete che affluiscono agli scambi, presumibilmente per vendere: si tratta dell’afflusso più alto dal 2020, indizio che sempre più persone sono colte dalla paura e vendono.

Un indicatore che pochi conoscono nel mondo delle cripto, è rappresentato dalle cosiddette balene crittografiche. Si tratta dei conti con più di 1.000 Bitcoin: il ritiro delle balene nel 2017 avvenne sulla linea dei 17.825 dollari e nel 2022 siamo andati sotto quel livello.

Questo significa che per la prima volta dal 2017, le balene cominciano ad essere sotto pressione.

Dalle balene, proviene un volume di scambi giornaliero di circa 5.000/7.000 Bitcoin, che aggiunge al mercato una forte pressione ribassista.

Nondimeno, il fallimento di FTX ha contribuito al crollo del Bitcoin, ma, tutto sommato, alla fine il mercato, sui supporti attuali, ha retto.

Ora, se Bitcoin fosse in grado di resistere alle pressioni di vendita e riuscisse a risalire sopra il minimo di giugno, cioè sopra 17.700, sarebbe un primo importante segnale di forza.

E’ difficile dire, ovviamente, se la capitolazione abbia ancora energia da spendere verso il ribasso. Però, l’eccesso di segnali e di pressione al ribasso e di sentiment negativo spesso sono il sintomo che il mercato potrebbe girarsi molto presto, preceduto da una fase laterale e di continuo ri-test dei supporti.

La nostra opinione è che le borse svilupperanno un’altra onda ribassista (violando o no i minimi di ottobre vedremo), e il Bitcoin comincerà a salire precedendo i minimi delle borse. A fine febbraio?

Se sei pro-Bitcoin e ami le criptovalute, comincia a prepararti per accumulare piccole quantità mediando i prezzi delle prossime settimane. Il fondo potrebbe essere più in basso, ma se ci credi, preparati.

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Maurizio Monti
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