Il prossimo sussulto del mercato

Pubblicato il: 15/05/23 10:21 PM

Siamo sull’orlo del disastro?

No. Non è un disastro. Non è un 2008, per intenderci. E’ “soltanto” una zona ad alto rischio.

Rischio che non significa crollo ma probabilità o possibilità di ribasso, soprattutto rischio di incremento della volatilità.

Anzi, siccome sono in tanti, ormai, a parlare di ribasso, dobbiamo cercare di guardare il più possibile i fatti, separando le opinioni.

Esaminiamo il punto di vista grafico (ho letto di un presunto grande esperto, proveniente da una banca “prestigiosa” – in odore di fallimento da 10 anni almeno –, secondo il quale non si devono guardare i grafici e che nelle trading room dei grandi istituzionali non si guardano i grafici – forse stavo sognando, io li ho i visti i grafici nelle trading room degli istituzionali, forse ci stavano solo giocherellando.)

Sono passati due mesi dal 13 marzo, minimo recente dell’S&P500 a 3839, in condizioni di volatilità molto alta, in potente e preoccupante accelerazione negli ultimi tre giorni precedenti il minimo ed evidenti crisi di panico dei broker sui margini, il tutto in un atmosfera di fallimenti bancari di eccellenza.

Per tutta la seconda metà di marzo, con una piccola pausa il 22-23 marzo, il mercato è solo salito fino ad un punto che sarebbe poi diventato l’asse strategico della lateralità che ne è seguita: massimo a 4142 il 31 marzo, seguito da 4157 e 4171 il 3 e 4 aprile.

L’area intorno a 4155 è il 50% del grande range del massimo-minimo 2022: e come tutti i 50%, in questo caso su un range così grande, costituisce una potente forza attrattiva.

Dopo quei tre massimi consecutivi crescenti, l’S&P500 entra in una grande area stazionaria, da cui non siamo usciti, disegnando una figura, spesso trascurata dall’analisi tecnica: un megafono, o per chi conosce Rick Lorusso, un “Lorusso pattern”.

Il Lorusso pattern è una figura dove si alternano minimi descrescenti e massimi crescenti. Disegnando una figura di 5 o 7 punti, dopo la quale il mercato esplode in alto o in basso, o anche in ambedue le direzioni, prima verso una e poi verso quella opposta.

Se consideriamo come primo massimo della figura quello del 4 aprile, abbiamo avuto in tutto sei punti critici: tre minimi decrescenti (6 aprile, 26 aprile e 4 maggio), e tre massimi crescenti (4 aprile, 18 aprile, 1 maggio).

Manca il settimo punto: se venisse rispettata la sequenza dovrebbe essere un rialzo, cioè un massimo sopra quello del primo maggio, quindi sopra 4206.

Da quel massimo, che diventa il settimo punto, è probabile l’inizio di un ritracciamento del mercato, quindi di un minimo che va ad interrompere definitivamente la sequenza, con un’onda ribassista ed eventuali proprie sotto-onde di correzione e/o continuazione.

Dal minimo del 13 ottobre, a 3502, al massimo del 2 febbraio a 4208 (solo 2 punti sopra il massimo del primo maggio), l’onda complessiva è stata di 706 punti: se ci sarà il settimo punto del Lorusso pattern, quella potrebbe essere la conclusione di un ciclo, a cui dovrebbe seguire un ritracciamento coerente con la dimensione complessiva dell’onda rialzista.

Si tratterebbe, fra l’altro, di un settimo punto del Lorusso pattern, ma anche di un altro settimo punto, conteggiando le onde complessive dell’intero ciclo rialzista, che, se ci sarà un nuovo massimo, sarà appunto costituito da sette onde in tutto (guarda il grafico e troverai che sono sette, conteggiando impulsi e correzioni).

A valore attuale dovrebbe essere una discesa di almeno 350 punti, dalla quale, poi, dovrebbe rinascere un ciclo nuovo, probabilmente rialzista. Nulla esclude, ovviamente, che possa scendere molto meno o molto di più. E’ solo la probabilità su cui potremmo puntare se vogliamo disegnare uno scenario. E se dovesse esserci un nuovo massimo importante, il valore dovrebbe essere ricalcolato.

Se il Lorusso pattern venisse negato e il mercato cominciasse a discendere senza fare un nuovo massimo, ci troveremmo in una condizione di cinque onde complessive dal 13 ottobre, con un doppio massimo (o quasi: 2 febbraio – 1 maggio) sul massimo dell’ultima onda.

Venerdì scorso, il mercato ha chiuso a 4138, dopo avere tentato un affondo, senza riuscire neanche a toccare la quota critica 4100.

Siamo ancora sospesi: se ci sarà un accordo al Congresso fra democratici e repubblicani per l’innalzamento del tetto del debito federale, potrebbe essere ben interpretato dal mercato, che può innescare un’onda rialzista anche molto significativa: a 4266 c’è una resistenza importante, ma sopra c’è solo il massimo di agosto a 4327 e quindi parecchio spazio.

Se non ci sarà accordo e il mercato dovesse trovare una buona ragione per non tenere conto delle follie della politica, non è detto che ci sarà necessariamente una reazione violenta: dipenderà anche se le agenzie di rating se ne staranno buone o reagiranno e se i credit default swap sul debito americano non andranno alle stelle, creando un’onda potenziale speculativa.

La probabilità (ripetiamo: probabilità), valutando le cose con i dati di oggi, è un mancato accordo in tempo e una reazione ribassista del mercato. E se così fosse, la figura perfetta sarebbe la formazione, per primo, del citato settimo punto di Rick Lorusso (quindi: massimo superiore a 4206 e, a questo punto, anche a 4208), e poi ribasso per 4-8 settimane, di almeno 350 punti.

Nell’ipotesi di ribasso, la prima reazione non sarà meno di 90-120 punti di ribasso nella prima o seconda giornata di accelerazione.

supporti immediati sono a 4085 (media mobile a 50 periodi), 4045 (media mobile a 100 periodi) e linea di trend inferiore rispetto al minimo del marzo 2009, e 3990, media mobile a 200 e incrocio di parecchie trend line.

Si sa che la perfezione non è di questo mondo e, ancor meno, di un mercato così bizzarro. La scadenza tecnica del mese cade venerdì prossimo 19 maggio e i giochi, forse, appartengono al periodo successivo.

Nel frattempo, pensiamo a come proteggerci da un eventuale ribasso, ponendo due condizioni: guadagnare lo stesso se ci sbagliamo, guadagnare il doppio se ci azzecchiamo.

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Maurizio Monti
Editore
Istituto Svizzero della Borsa