Potrebbe quasi sembrarci normale
Alle 22.37 ora italiana di ieri 13 gennaio 2021, la Camera americana approvava per la seconda volta l’impeachment, la messa in stato di accusa, del Presidente Trump.
232 voti a favore e 197 contrari. E alla conta dei voti almeno 10 deputati del partito repubblicano hanno votato a favore.
Trump passerà alla storia come l’unico Presidente ad avere subito per due volte la procedura di impeachment. L’accusa è di “Incitamento all’insurrezione”, recita il New York Times.
Il voto passerà ora all’esame del Senato: che potrà ratificarlo e avviare l’impeachment o negarlo, come è possibile, forse probabile, che avvenga.
I mercati hanno continuato a manifestare una imperturbabile lateralità. L’S&P500 disegna un range compreso fra il massimo di venerdì scorso a 3824 e il minimo di martedì a 3768. Ricerca di conferme? Timore sotto la cenere? Pausa di riflessione?
Dai nostri canali di informazione, vale a dire professionisti che operano e non solo che raccontano, la mano è sul mouse. Ferma, ma i nervi sono piuttosto tesi.
Il mercato ha mostrato di non essere influenzato dalle vicende politiche. Ma il timore di qualche cosa di inaspettato è istintivo, in una epoca come questa e con i precedenti che abbiamo visto. E sono i momenti in cui non deve accadere nulla, altrimenti quella mano sul mouse comincia a cliccare per vendere.
Ed è facile che, in tale ipotesi, lo farebbe in modo piuttosto precipitoso e se fossero tante mani a fare la stessa cosa, il mercato andrebbe giù.
E’ un buy the dip. Può anche fare bene per trovare punti di ingresso più favorevoli. Ciò che potrebbe fare male è quello che potrebbe accadere per indurre i mercati ad andare al ribasso.
Il 2021 sarà così: una grande incertezza per l’ordine pubblico negli Stati Uniti, conseguenza di un paese lacerato che deve ricomporsi e dove sono esplosi, anche a causa del Covid, tanti problemi irrisolti. Li credevamo problemi del passato ma sono tutti lì, e sono la più grande minaccia per gli Stati Uniti e, perfino, per il suo nuovo Presidente.
La grande minaccia che cova dentro gli Stati Uniti può essere anche la grande minaccia che è sotto il mouse degli operatori. È una minaccia, non una certezza, è una inquietudine non dichiarata, molto peggiore della soglia tipica di normale attenzione.
Sei nel biennio 2020-2021, bellezza. Non dimenticarlo.
Un grande interprete dei mercati è stato nostro ospite il 14 gennaio scorso in un imperdibile webinar di Raccomandazioni di Borsa: è lui, il grande Tony Cioli Puviani, ci ha raggiunti sulla nostra piattaforma virtuale alle ore 18, per dirci la sua: che cosa accade e può accadere ai mercati nei prossimi giorni e nel corso del 2021? Clicca per iscriverti e vedi la registrazione.
P.S.: Il nostro algoritmo continua a prevedere una correzione. Impossibile definire di quanto, ma conferma il range temporale 14-17 gennaio più o meno quattro giorni. Possibile massimo a 3854, ma divenuto gradualmente meno probabile col passare dei giorni.
Se si risolverà tutto con una temporanea lateralità, come stiamo vedendo, e il mercato tornerà a crescere, significa che non siamo in fase bullish ma ultra-bullish.
Se ci sarà un po’ di correzione, potrebbe addirittura, come dire, sembrarci normale. E ci sarà quasi da meravigliarci di tale normalità.
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Maurizio Monti
Editore
Istituto Svizzero della Borsa