Questo letteralmente cambierà il mondo

Pubblicato il: 17/02/22 11:23 PM

Cambiano le strategie, non i fondamentali

Ieri, alle 16 circa, insieme con gli abbonati a Target, servizio di trading in opzioni dell’Istituto Svizzero della Borsa, abbiamo chiuso una opzione call acquistata il giorno prima, con circa il 28% di profit sul valore dell’opzione.

L’opzione era di un titolo del Nasdaq: Lucid Group (LCID), che di recente ha annunciato le sue prime automobili elettriche con autonomia superiore a 500 miglia.

La rivoluzione dei veicoli elettrici è in piena espansione in questo momento: a partire da Tesla, ovviamente, ma a seguire con i grandi nomi dell’auto, Ford, General Motors, Volkswagen, Toyota, che stanno elettrificando le loro flotte.

E molte aziende medio-piccole stanno emergendo nel settore, forse destinate ad essere poi acquistate, quelle che sopravviveranno, dai grandi colossi.

La rivoluzione della mobilità elettrica è condizionata dallo sviluppo di nuove tecnologie finalizzate a produrre batterie più efficienti.

Le batterie che fanno oggi funzionare le cose sono in definitiva ancora inadeguate ai veicoli elettrici.

Dalle lezioni di chimica, a scuola, ci ricordiamo che una batteria contiene una soluzione elettrolitica che favorisce il flusso di elettroni fra catodo ed anodo.

Le batterie più moderne, quelle che fanno funzionare attualmente i nostri smartphone, piuttosto che le auto elettriche, sono basate su quel principio chimico, utilizzando gli ioni di litio: quest’ultima materia prima ha enormemente migliorato la resa delle batterie, ma non ha evitato il principio fondamentale della “batteria liquida”.

Questo significa che all’interno delle batterie moderne, come di quelle di una volta, c’è ancora una soluzione elettrolitica.

I vincoli fisici legati alla gestione di un elettrolita liquido sono la principale causa dei limiti naturali di densità delle celle di energia: cioè se vogliamo che le batterie durino più a lungo, dovremo superare tale tecnologia, che è molto vicina al suo limite naturale.

Abbiamo bisogno, cioè, di una batteria a “stato solido”.

Si tratta di una batteria dove il liquido elettrolitico viene compresso fino a solidificarlo. Questo permette una compattazione delle dimensioni della batteria, a parità di energia prodotta, una durata più lunga e un tempo di ricarica molto veloce.

La batteria a stato solido sarà quella che permetterà ai nostri smartphone di tenere la carica per giorni, e a noi di guidare le nostre auto elettriche per migliaia di chilometri, senza avere bisogno di ricarica.

E se pensi che uno dei limiti alla diffusione delle auto elettriche è anche la disponibilità di energia e colonnine relative alla ricarica, puoi intuire quanto questa tecnologia diventi fondamentale.

Fin qui il sogno.

La realtà è che produrre batterie a stato solido è una scienza complessa e costosa e nessuno ha ancora trovato un modo economico e sostenibile per farlo.

La tecnologia delle batterie a stato solido deve ancora risolvere un problema fondamentale, che sono i “dendriti”. Questi sono piccole crepe che si formano nell’elettrolita solido durante le cariche, che alla fine provocano il cortocircuito delle batterie.

Un anno fa, un’azienda quotata al Nyse, la QuantumScape Corporation, ha annunciato di avere risolto il problema, sviluppando un materiale elettrolita solido resistente ai dendriti. All’annuncio, nel giro di poche settimane, le sue azioni sono andate da 10 dollari a 130 dollari.

Oggi, sono tornate a valori intorno ai 16 dollari, per il ritardo con cui l’azienda ha fatto certificare da terze parti la sua scoperta.

Peraltro, sembra siano tornati sulla strada giusta, perché cominciano ad avere dati di test di terze parti che hanno convalidato i loro dati.

Questo potrebbe letteralmente cambiare il mondo.

QuantumScape non è l’unica azienda impegnata nella realizzazione di tali tecnologie.

E di sicuro questo è un segmento da tenere d’occhio, perché il suo sviluppo, per chi riuscirà a convincere il mercato di avere trovato la soluzione definitiva, sarà molto più che esponenziale.

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P.S.: Qualcuno ricorderà sicuramente l’interrogazione di chimica: come è fatta una batteria? Il catodo, l’anodo, l’elettrolita. Le cose a distanza di decenni difficilmente cambiano nei principi fondamentali. Cambiano le strategie di realizzazione e le tattiche produttive.

Anche noi, sul mercato, non possiamo trascurare i principi fondamentali: ma dobbiamo adeguare strategie e tattiche dei nostri sistemi di trading al mutamento del mercato.

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Maurizio Monti
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