Sei pronto per venerdì prossimo?

Pubblicato il: 2/04/20 1:24 AM

Un trauma, ma a noi non importa


Il mio amico Matt, grande analista macroenomico, da Baltimora, due settimane fa me l’aveva detto. Prenderemo coscienza di quello che sta avvenendo venerdì 3 aprile.

E giovedì scorso, quando furono pubblicati i dati delle richieste di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti, ho avuto la netta sensazione di quanto il mio amico avesse ragione.

Le richieste di sussidio, alla data del 21 marzo, sono state 3,28 milioni. Tre milioni in più rispetto al 14 marzo, cioè da una settimana prima.


Il bollettino pubblicato alle 8.30 ora di New York del 26 marzo scorso recita impietoso: “Il più alto livello di richieste nella storia di questo bollettino. Il precedente massimo fu nell’ottobre del 1982 con 695.000 richieste.”

Il mio amico Matt mi ha ricordato che venerdì 3 aprile scorso, alla stessa ora, c’è uno dei dati macroeconomici più importanti: il non-farm payroll americano, il dato sull’occupazione. I posti di lavoro creati o persi.

Il 26 marzo abbiamo avuto uno shock.

Ma i mercati anticipano… e dalli. Tutto quello che vuoi, anticipano. Ma i numeri saranno un trauma. Comunque vada, sarà un trauma.

E la volatilità delle ore contigue alla notizia, una follia.

In realtà, i numeri più traumatici non li aspettavamo il 3 aprile scorso, ma lo aspettiamo l’8 di maggio. Infatti, la raccolta dei dati avviene a metà mese: così il numero pubblicato il 3 aprile ha fotografato la situazione al 15 marzo.

Per esempio, ha fotografato i ristoranti americani ancora aperti, con i loro 15,6 milioni di addetti. Piuttosto che i negozi aperti.

Il virus è molto più veloce della capacità dell’uomo di elaborare statistiche e numeri. Il mio amico Matt dice che il trauma del 3 aprile scorso è solo visione di appena i primi sintomi che spaventano. Io depongo di più per un colossale trauma per l’8 di maggio.

Il 3 aprile scorso è stato un po’ come ricordarsi del non-farm payroll, proprio all’inizio dell’era americana del Coronavirus. Un incubo, per attendere l’incubo successivo 35 giorni dopo.

La reazione dei mercati al non-farm payroll è stata spesso di dubbia comprensibilità. Del resto i mercati non sono logici, se devono salire salgono, se devono scendere scendono e si aggrappano, o siamo noi che li facciamo aggrappare, alle notizie.

Io conosco un metodo infallibile per essere neutro rispetto alle notizie.

Leggerle, e non considerarle affatto. Sono stato spesso contestato per questo.

I mercati non sarebbero scesi senza il Coronavirus? E chi lo dice? Se i nostri sistemi algoritmici prevedevano un 2020-2021 da ricordarci per tutta la vita, significa che la volatilità doveva esplodere, come è esplosa, e i mercati dovevano scendere, come sono scesi. Il Coronavirus o la terza guerra mondiale o la guerra Usa-Iran, non importa.

La probabilità statistica era a favore di un biennio difficile. E noi guardiamo la probabilità. Le notizie le leggiamo e vengono dopo le probabilità. So che faccio arrabbiare tanti, mi spiace, è così. Decenni di incultura propinataci dai media e dai piani alti, che trovano il loro pane quotidiano nella notizia, di cui devono quindi sottolineare l’importanza, ci hanno fatto credere che sono le notizie a muovere i mercati. No. So che ti rimarrà per sempre il dubbio, tranquillo, è legittimo dubitare, ma quello è, se vuoi capire i mercati.

Dove voglio arrivare? Al metodo. Se vuoi avere successo sul mercato, devi conoscere il Dna che lo fa funzionare. Devi conoscere le regole vere che lo muovono. Quelle che lo portano al rialzo o al ribasso quando quelle regole dicono rialzo o ribasso.

Poi delle notizie, dei bollettini di guerra, dell’impatto sui mercati conseguente alle notizie, ne discutiamo, dopo, con calma. Intanto non ci serve a nulla per fare trading di successo.

Il 2 aprile, scorso, su Traders’ Webinar, abbiamo visto con Francesco Lamanna un metodo che permette di fare trading di successo, fregandotene altamente di quello che era il 3 aprile o avverrà l’8 maggio. Perfino di come il Coronavirus impatterà l’economia. Il mio amico Matt, grande economista, ne saprà sempre più di noi e noi lo ascolteremo. Ma fare trading è un’altra cosa. Matt, credimi, amico mio, è un’altra cosa.

Impara con noi un sistema di trading da applicare con determinazione e costanza. Questa è l’unica strada e quella giusta. Il Coronavirus ci interessa, certo, ne va del nostro avvenire e di quello dei nostri figli. Il non-farm payroll sarà un trauma. Ma a noi, di sicuro, per avere successo sui mercati, ci importa veramente poco. Clicca qui sotto per iscriverti e vedi la registrazione.

P.S.: Lo so, sarò sommerso dalle critiche, quando la mia anima algoritmica alza la testa, molti vorrebbero mozzarmela. Parrucconi e tromboni e doppiopettisti state pronti con le vostre ghigliottine, l’occasione è unica per mettermi alla gogna. Sto sostenendo l’inconsistenza delle notizie rispetto al comportamento dei mercati. Soprattutto, e confermo, sostengo che per avere successo nel trading le notizie servono come la marmellata per fare il purea. Vorrei darti le patate giuste per fare il purea e soprattutto insegnarti come sceglierle e quale è la ricetta giusta per cuocerle. E vedrai che quello serve per fare trading di successo, e non altro. Clicca per iscriverti e vedi la registrazione.

Break the cage! 

Maurizio Monti
Editore
Traders’ Magazine Italia