Il sinistro significato di “recupero delle perdite”

Pubblicato il: 8/06/22 12:52 AM

E nel più breve tempo possibile

In alcune occasioni, in passato, abbiamo parlato del generale Eisnhower: comandante in capo delle forze alleate durante la seconda guerra mondiale.
 
A lui dobbiamo, fra l’altro, la progettazione e realizzazione dello sbarco in Normandia del 6 giugno 1944. Giusto 78 anni fa, l’inizio effettivo della liberazione dell’Europa e della inesorabile avanzata su Berlino.
 
Operazione temeraria, gigantesca, ancora oggi lo sbarco più imponente della storia. Se vai in Normandia, vai a visitare la spiaggia di Omaha (quella del Film con Tom Hanks, Salvate il soldato Ryan, se non lo hai visto, cercalo e guardalo, vale la pena).
 
Di Eisenhower ammiriamo la capacità strategica: e nella nostra attività quotidiana di investitori o trader dovremmo prendere spunto dai suoi insegnamenti: se vogliamo sopravvivere ai mercati, dobbiamo fare come lui.
 
C’è un particolare della vita di Eisenhower di cui si parla poco.
 
Quando prese visione diretta dei campi di concentramento nazisti dopo la liberazione, ordinò che fossero effettuati filmati e fotografati tutti i possibili dettagli, anche i più macabri.
 
Tale materiale rimane come uno dei documenti storici più impressionanti ed importanti per testimoniare quella barbarie.
 
Fu lui a dare ordine che i cittadini vicini ai campi fossero condotti all’interno e collaborassero a seppellire i morti.
 
C’era una precisa motivazione che Eisenhower diede per motivare tali ordini: “Che si abbia il massimo della documentazione possibile – che siano registrazioni filmate, fotografie, testimonianze – perché arriverà un giorno in cui qualche idiota si alzerà e dirà che tutto questo non è mai successo”.
 
Questa è una ragione in più per applicare, in finanza, i principi e i metodi di Eisenhower. La memoria corta storica assomiglia molto alla memoria corta che c’è in finanza.
 
C’è una tendenza naturale del nostro cervello ad agevolare la rimozione di tutto ciò che può provocarci dolore, emozione negativa.
 
Così, dovremmo evitare di rimuovere le sensazioni sgradevoli, traendone invece insegnamento. Non solo, spesso, quando evitiamo di rimuoverle, e ci rimangono come chiodo fisso, ci rifugiamo nell’ansia del “recupero”.
 
Il “recupero della perdita” è il pensiero più terribile che puoi avere.
 
Creerà una alterazione di tutte le tue valutazioni.
 
Ti impedirà di agire razionalmente, perché il tuo obiettivo non sarà di guadagnare ma di “recuperare”. E qualsiasi cosa tu metterai fra te e l’unico obiettivo possibile, il guadagno, ti condannerà a perdere ancora.
 
Se sei sotto del 20, del 30, del 60, dell’80 per cento, archivia la perdita. Accettala. Non c’è altro da fare. E’ accaduto.
 
Se vuoi “recuperare la perdita”, perderai ancora. Perfino se ti aiuta Larry Williams, perderai.
 
Perché hai annegato la rimozione della sensazione spiacevole, del dolore, del senso di colpa verso te stesso, nel “recupero della perdita”, cioè nel tentativo di sanare il dolore sommergendolo con il “piacere del recupero”. Stai cercando di cancellare il passato.
 
Non solo: probabilmente, vuoi che il “recupero” sia il più veloce possibile. Perché vuoi uscire dalla tua condizione emotiva e mentale che ti rinnova il dolore.
 
Fai come Eisenhower: documenta il dolore per trarne insegnamento.
 
E’ esistito, non puoi cambiare il passato, puoi cercare di modellare il futuro, cambiando strategie, adeguando i sistemi, credendo in qualche cosa di diverso, agendo in modo diverso.
 
Non cercare di cambiare il passato. Cambia il futuro. Eisenhower ha guardato al futuro e ha cambiato il mondo.
 
Sulla nostra piattaforma webinar, parliamo di gestione del rischio e degli eventi avversi: il risultato di una lunga esperienza, dove abbiamo filmato e documentato il peggio che può avvenire sui mercati, per trarne insegnamento.
 
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P.S.: In una prossima occasione parleremo della fretta applicata al trading. Fretta che alle volte va di pari passo con il “desiderio di recupero”, ma anche con il cimentarsi a mercato senza adeguata preparazione, oppure di far prevalere obiettivi impossibili e irreali, anteponendoli a condizioni ovvie di controllo del rischio. Facendo i conti di “quanto posso guadagnare” e mai di “quanto potrei perdere”.

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