USDJPY, indicatore di forza del dollaro

Pubblicato il: 13/08/21 11:45 PM

E buon Ferragosto!

Su queste colonne abbiamo parlato più volte di date critiche: sul mercato valutario, dobbiamo tenere a mente la data del 6 gennaio 2021, assalto a Capitol Hill, e definitiva presa di coscienza da parte degli investitori che il nuovo presidente degli Stati Uniti sarebbe stato il democratico Biden.

Tanto più idiota quell’assalto, uno degli eventi più degradanti vissuti da una democrazia occidentale, tanto più il mercato si è rapidamente convertito alla nuova amministrazione.

La conversione aveva un nome preciso: rafforzamento del dollaro, statisticamente verificato durante le amministrazioni democratiche americane.

Abbiamo visto l’effetto 6 gennaio manifestarsi sull’eurodollaro, di cui abbiamo parlato anche in molti webinar, e in un articolo recente del dollaro australiano.

Il 6 gennaio 2021 è stata anche la data del minimo dell’USDJPY, a quota 102.59, replicato a pennello il giorno successivo.

Per chi ci ha creduto è stato un affare colossale. Il 31 marzo 2021 USDJPY toccava quota 110.96, polverizzando un canale ribassista che perdurava dalla crisi del Covid del 2020.

Da un punto di vista tecnico, USDJPY ha costruito una figura molto interessante: il massimo sopra citato del 31 marzo è stato poi superato con un brillante movimento di onde 1-2-3, andando a toccare tre mesi dopo, il massimo relativo di periodo a 111.66 .

Il movimento successivo di ritracciamento è andato ad appoggiarsi sulla media mobile esponenziale a 150 periodi, a 108.72, il 4 agosto scorso.

L’onda rialzista che ne è seguita è stata fermata da una sorta di triplo massimo, che disegna a sua volta un testa-spalle rispetto al primo massimo del 31 marzo.

Sui dati un po’ sconfortanti della fiducia dei consumatori americani, USDJPY è crollato di nuovo nella giornata di venerdì 13 agosto, andando a disegnare un movimento di circa 90 pips da cielo a terra, che in periodo di volatilità compressa come quello di agosto è certamente significativo.

Siamo a 109.60, all’interno di una area che sembra essere una congestione, favorita dal periodo estivo. 110.60 il livello superiore e 109.00 il livello inferiore. E, guarda caso, un livello tecnico interessante posto a 108.80 come livello di riacquisto: quindi una falsa rottura del prezzo 109 potrebbe favorire un nuovo tentativo rialzista.

Sarà così? È possibile, lo vedremo nelle prossime giornate.

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Maurizio Monti Editore Istituto Svizzero della Borsa