Accadeva oggi, molti anni fa

Pubblicato il: 30/11/21 12:38 AM

La memoria corta dei mercati

L’Italia sprofondava nella più terribile crisi energetica che il mondo avesse mai provato.

Era il 1973, anno sicuramente da dimenticare in un decennio molto difficile.

Si succedevano le crisi di fornitura, esasperate dalla paura della gente, che correva ad accaparrarsi ciò che le voci o i rumors davano come soggetto a possibile carenza.

Il 29 novembre del 1973 i telegiornali della sera aprirono con una novità: gli italiani avevano preso d’assalto i supermercati perché era incombente una crisi di fornitura della pasta.

Gli italiani senza spaghetti, tagliatelle o orecchiette non ci volevano stare, ma i produttori erano scesi sul piede di guerra.

Ed era crisi di fornitura del prodotto alimentare più popolare e forse più amato dagli italiani.  

Sono passati 48 anni, i tempi sono cambiati.

Abbiamo assistito ad una incredibile impennata del prezzo del petrolio, poi ad un crollo, venerdì scorso, di dieci figure in un giorno solo.

Sappiamo che pagheremo bollette elettriche e del gas molto più salate e c’è una terribile crisi di fornitura dei semiconduttori che mette in ginocchio intere catene di produzione.

I tempi sono cambiati, la pasta non manca, mancano i componenti essenziali della tecnologia. Pensa se la Cina attaccasse Taiwan in che disastro ci troveremmo: altro che giocare col fuoco, come ammonisce il leader cinese, lui gioca con il futuro del mondo, in modo non molto dissimile da un certo film di Charlie Chaplin che tutti noi ricordiamo.

Ci avviamo al secondo Natale pandemico. Migliore, probabilmente, di quello dell’anno passato, per lo meno in Italia, non molto in Svizzera, per niente in Germania, Olanda, Austria.

Il senso di un equilibrio spezzato che prima o poi si ripercuoterà sui mercati comincia ad emergere.

Gli Stati Uniti sembrano fuori dalla mischia, ma hanno un Biden in caduta verticale di consensi, e se dovesse avere problemi seri di salute, non sembra che la vice sia più di tanto in grado di sostituirlo.

Come nel 1973: ci sono tante aree di rischio… il mondo ha cambiato pelle, ma il cervello richiede molto più tempo per cambiare.

Teniamoci l’incertezza del momento. Possiamo puntare su un sistema di trading solido che affronta il mercato valutario con grande controllo del rischio e puntando ad un alto rendimento.

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P.S.: Le immagini erano di file alle casse dei supermercati e di scaffali vuoti, ricordavano quelli dei paesi comunisti. Scaffali che avrebbero dovuto contenere pacchi di pasta, desolatamente svuotati dagli italiani in preda alla paura di piombare in crisi di astinenza.

Il 29 novembre del 1973 fu una data particolare, sì. Nessuno la ricorda più: succede così anche sui mercati, dimentichiamo in fretta. Per questo, seguire il sistema, seguire il metodo è la strada maestra nel trading. Perché è il metodo a ricordarsi per noi di tutto quello che ha contribuito a fare statistica e a produrre probabilità a favore.

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Maurizio Monti

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