Gli alleati dei Grandi Tromboni

Pubblicato il: 18/02/24 10:55 AM

Scegliere da che parte stare.

Ho letto un commento che mi ha lasciato stupito.

Riguardava l’ETF ARKK di Cathie Wood.

Il commentatore, giustamente, sottolineava quanto fossero inappropriati e fuori luogo le battute mordaci di un giornalista finanziario (o così ama definirsi) italiano, che ha fatto pesanti asserzioni di tipo maschilista contro la Wood.

A parte il presunto giornalista italiano, in sede internazionale la Wood ha ricevuto forti critiche per la gestione del suo ETF: diciamo che quando le cose non vanno alla grande c’è sempre spazio per le critiche.

Quello che, invece, mi lascia di stucco è il prosieguo del commento … che osserva come la Wood abbia fatto un ragguardevole +142% dal 31 dicembre 2014 al 16 febbraio 2024.

E che, quindi, fare critiche alla Wood significa, in definitiva, negare la realtà. Quindi, secondo il commentatore contro-corrente, la Wood è stata in grado di generare valore più dell’indice di riferimento.

Anzi … sembra di capire fra le righe … se gli investitori entrano sui massimi invece che quando il valore deve ancora formarsi, avranno sempre da lamentarsi.

Quindi, caro Lettore, se hai l’ETF ARKK e stai perdendo sarebbe colpa tua. Dentro un titolo devi starci 10 anni almeno, anzi, se è possibile, 20 o 30, così grazie al fatto che prima o poi le borse, in genere, crescono, magari riesci anche a guadagnare.

Ad esempio i giapponesi stanno ora recuperando i valori di borsa del 1989. Vedi? Basta essere pazienti.

Sembrano i ragionamenti che hai sentito fare spesso nell’ufficio di consulenza della banca che hai sotto casa.

Di più.

E’ sempre il commentatore oggetto del nostro articolo che parla, chi muove le critiche feroci alla Wood (che io, sia chiaro, non ho mai fatto e non intendo fare), dovrebbe “leggere i numeri”. Anzi, “imparare a leggere i numeri”.

Quindi: caro Lettore, leggi i numeri (impara, prima, da tali commentatori o anche da qualche giornalista a vena maschilista), stai sul titolo per tutta la vita, quando crolla dell’80%, tranquillo, basta che il tuo orizzonte sia la tua vita e, se possibile, quella dei tuoi nipoti. Prima o poi guadagnerai.

Ora, proviamo a leggere i numeri, come dice il nostro brillantissimo grande esperto di turno.

Il 3 novembre 2014 l’ETF aveva un prezzo di mercato di 20.18 dollari.

A inizio febbraio del 2016, il prezzo scendeva sotto i 16 dollari. Poi cominciava a salire.

Una caratteristica visibile è che l’ETF inciampa clamorosamente ad ogni sussulto del mercato. Così, dopo avere sfiorato i 50 dollari, arriva la tempesta 2018 e scende a 37.

Così, nei giorni pre-covid, ad inizio 2020, arriva perfino a superare il massimo precedente fino a 53, ma poi il Covid gli fa fare un nuovo tonfo a 36.

Ed è da quel momento, con la risalita clamorosa dei mercati post-Covid che la Wood guadagna la notorietà. Perché il suo ETF arriva a 154 all’inizio di febbraio 2021.

Poi, come sai, caro Lettore, giudico molto pericolosa per i mercati la seconda quindicina di febbraio. Ma per la Wood non è così . Comincia una discesa quasi verticale proprio il 15 febbraio, che porta poi a maggio 2021 il valore dell’ETF a 103.

Per tutto il resto del 2021, il valore cincischia un po’ in laterale fra 100 e 130 (questa è la “lateralità” di questo strumento).

Poi, a novembre del 2021 comincia la disfatta dei tecnologici, seguita dalla discesa del 2022.


A dicembre 2022 ARKK è tornato a 30.

Poi, ricomincia a salire. Il 12 febbraio 2024 è poco sopra 50.

Ora prevedo quello che succederà: andrà a 100 e poi tornerà a 15, poi di nuovo a 30, a 40 a 50, poi a 25 … e così via. E’ la borsa, ragazzo, ti diranno.

Quindi, il nostro eroico commentatore, che sa leggere i numeri e noi no, guarda l’inizio e la fine della equity line e conclude brillantemente che la Wood ha guadagnato valore.

Io credo che nessun investitore, proprio nessuno che non sia uno speculatore che ami la volatilità di questo tipo, nessun investitore, dico, può essere felice di un tale andamento.

Non si può gestire un ETF presentato come investimento di crescita long term come un rollercaster.

O meglio, si può fare, dichiarando: è un rollercaster, se siete normali investitori o risparmiatori fate una convenzione con il cardiologo e il farmacista e poi compratelo.

Invece, troviamo chi lo difende a spada tratta. Ha fatto il +142%, basta prenderlo e chiudere gli occhi, perché se guardi il grafico ti viene il mal di mare. Ma lui sa leggere i numeri. E noi no, accidenti, prima o poi impareremo, non è mai troppo tardi.

La distorsione della realtà è tipico di una generazione di persone giovanilmente inappropriate e incapaci di identificarsi veramente con il punto di vista di chi investe denaro.

Fino al punto di offenderne il legittimo punto di vista.

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P.S.: Ognuno si allea con chi vuole, ovviamente.

Noi abbiamo come alleato il nostro Pubblico e non altri. Per questo, ciò che abbiamo da dire, lo diciamo. Per chiarezza, per stare dalla parte di chi investe, di chi fa trading.


C’è chi invece ha interesse a proteggere la grande finanza. Così da avere, probabilmente, analoga giustificazione degli alti e bassi del proprio portafoglio. Se li fa la Wood …

Benissimo. E’ una questione di scegliere da che parte stare. Basta che il Pubblico lo sappia.

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Maurizio Monti

Editore

Istituto Svizzero della Borsa