La BCE “ricalibra” il PEPP per il Q4 | Il commento di MFS

Pubblicato il: 9/09/21 9:59 PM

La BCE “ricalibra la policy”: Nient’altro è cambiato. Infatti, il resto dell’annuncio relativo alle politiche è stato un copia incolla di quello del meeting di luglio. La forward guidance sia sui tassi che sul QE è stata confermata, insieme ai programmi di reinvestimento. Il ritmo più lento del PEPP era stato ampiamente annunciato dai funzionari della BCE nelle ultime settimane, quindi la comunicazione non ha destato sorpresa. Detto questo, nonostante il miglioramento delle prospettive economiche, l’aumento dell’inflazione e le condizioni di finanziamento ancora accomodanti, il mercato sembra aver interpretato la scelta sulla riduzione del PEPP come un segno che la BCE non sia disposta a tornare agli acquisti del Q1. Lagarde ha chiarito che la mossa di oggi non è un tapering ma una ricalibrazione del PEPP sulla base della valutazione congiunta delle condizioni di finanziamento e dell’inflazione. I mercati hanno accolto con favore l’adeguamento della BCE e l’intenzione di mantenere le condizioni di finanziamento accomodanti. I rendimenti si sono mossi verso il basso in tutte le principali curve degli EGB, con una certa riduzione degli spread (5-6 pb). 

Coloro che pensavano che la BCE avrebbe sorpreso il mercato con un annuncio da “falco” (visto che alcuni falchi all’interno del Consiglio Direttivo hanno alzato la voce) probabilmente dovranno aspettare ancora qualche mese per sentire in che modo abbia intenzione di uscire dal PEPP e “aggiustare” il programma APP senza scuotere troppo il mercato. Gli acquisti di APP sono attualmente di 20 miliardi di euro al mese, e sospettiamo che – andando avanti – potrebbero salire a circa 40 miliardi di euro dal secondo trimestre del prossimo anno, poiché l’offerta lorda ancora elevata in tutte le principali economie dell’UEM dovrà essere parzialmente assorbita per evitare un taper tantrum ingiustificato (che minerebbe la trasmissione dell’accomodamento politico passato, la crescita e l’inflazione). 

La riunione del Consiglio direttivo di dicembre sarà il prossimo importante appuntamento in quanto la BCE rivaluterà il ruolo degli strumenti delle politiche in corso. Il PEPP sarà ridiscusso ma – se lo scenario economico attuale sarà confermato – il programma terminerà alla sua data di scadenza, a fine marzo 2022. Anche il futuro del programma APP e i TLTRO saranno riconsiderati e ci aspettiamo che la BCE “ricalibri” il ritmo degli acquisti e alcune delle sue caratteristiche principali sulla base dei rischi relativi alle prospettive economiche post-pandemiche.. Anche se il PIL è ora destinato a raggiungere i livelli pre-pandemici entro la fine del 2021, Lagarde ha segnalato alcuni punti deboli che giustificano la necessità di una maggiore flessibilità in alcuni degli strumenti esistenti. In particolare, Lagarde ha suggerito che la BCE vede ancora dei rischi provenienti dall’ampio bacino di persone senza lavoro e dall’aumento del debito di alcune aziende, che potrebbero non riuscire a sopravvivere in un’era post-pandemica se l’accomodamento monetario si restringesse considerevolmente. 

Nei prossimi trimestri la BCE dovrà orientarsi cercando di mettere a punto le sue capacità di comunicazione (come spesso è successo negli ultimi trimestri) poiché condizioni di finanziamento notevolmente più strette non sono benvenute quando l’output gap si sarà probabilmente appena ridotto e l’inflazione si troverà al di sotto del target nel medio termine. 

Annalisa Piazza, Fixed Income Research Analyst di MFS IM.