Come spiare i grandi operatori istituzionali

Pubblicato il: 6/03/24 11:16 PM

L’errore da evitare.

Che cosa è la mappa del mercato? E perché le attribuiamo così grande importanza da consigliarti di imparare ad analizzarla e valutarla con attenzione, per rendere il tuo trading più profittevole?

Negli ultimi venti anni, il mercato azionario, mi riferisco ora a quello americano, è cambiato radicalmente.

Un tempo, le opzioni erano uno strumento “collaterale” del mercato. In due decenni, gradualmente, il volume del mercato delle opzioni ha assunto un ruolo sempre più dominante rispetto al volume complessivo del mercato.

Mentre questo di verificava, compariva un altro fenomeno: il trading in opzioni diventava sempre più orientato al breve periodo.

Fino al punto che oggi il 60% delle opzioni negoziate sull’S&P500 scadono entro 10 giorni e un terzo di quel 60%, cioè il 20%, scade stasera alle 22.

Le opzioni a zero giorni dominano la negoziazione quotidiana, appena sovrastate da opzioni che, comunque, hanno scadenza breve.

Quando nacquero le opzioni settimanali (quelle a scadenza venerdì) era il 2005: si sogghignò un po’, si disse che erano strumenti nati per farsi male.

Non si era capito che era l’inizio di un’era dove la tendenza degli operatori a orientarsi verso le opzioni sarebbe enormemente accelerata.

Lo si capì più tardi, quando i volumi delle settimanali cominciarono ad essere superiori a quelli delle scadenze ordinarie mensili.

Fino al punto di far nascere le infrasettimanali, quelle dal lunedì al giovedì, introdotte prima con le scadenze del lunedì e mercoledì e successivamente ulteriormente estese a martedì e giovedì.

Così ogni giorno c’è una opzione che scade.

E nei quattro giorni annuali di scadenza trimestrale, addirittura scadono due opzioni nello stesso giorno, una alle 15.30 che si estingue con il future in scadenza quel giorno e una alle 22, la normale settimanale del venerdì che accompagna il future che prende in quel giorno il testimone di future corrente.

Tutto questo ha dilatato enormemente l’offerta di opzioni. E la domanda è cresciuta esponenzialmente.

Ovviamente, più che mai sulle scadenze brevi, a dominare il mercato sono gli istituzionali.

Così, se osservi il mercato delle opzioni a scadenza in giornata, le zero day, fin dalla mattina e poi durante l’orario di negoziazione americano, puoi farti una idea di quali siano supporti e resistenze della giornata e di come queste si muovano durante il giorno, in funzione degli assestamenti di strategia da parte dei grandi operatori del mercato.

L’analisi delle posizioni aperte (open interest) e soprattutto della loro variazione da un giorno all’altro, o da un periodo all’altro, ti forniscono una mappa precisa di come si sono mossi i grandi operatori e dei livelli su cui puntano maggiormente la loro attenzione.

I volumi che affluiscono durante la giornata saranno il secondo indicatore da tenere in considerazione, perché ti daranno la visibilità sulla struttura dinamica del mercato.

Se metti in azione un piano di monitoraggio dei grandi operatori, avrai due enormi vantaggi: capirai il mercato, come funziona da dietro le quinte, ciò che sono in pochi a vedere, e avrai indicazioni preziose per il tuo trading.

In un webinar imperdibile, centriamo la nostra attenzione su questi fenomeni: troverai spunti originali ed interessanti per mettere in pratica la tua azione per “imparare dagli istituzionali”.

Il sogno di ciascuno è operare come loro. Purtroppo, operare da istituzionale richiede capitali che i piccoli operatori non possiedono.


Allora, devi, sì, imparare da loro: ma devi modificare, adattare l’insegnamento che ricevi alle tue strategie. Devi prendere quello che è possibile prendere e cambiare a tuo uso e vantaggio quello che non è possibile.

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P.S.: Sono le opzioni a muovere il mercato. Oggi è così. Difficile da credere per alcuni: c’è una memoria corta sul mercato, e il mercato è uno schiacciasassi che elimina rapidamente le teste, sostituendole.

Così, la resistenza nel lungo termine è fenomeno raro. E non conoscere la storia, o considerarla superficialmente, è l’errore tipico delle nuove generazioni che vanno a sostituire, con un ciclo molto rapido, quelle precedenti.

Così, chi vede solo la realtà che lo circonda senza sapere come si è formata, ha una visione parziale o distorta: semplicemente non conosce il perché delle cose.

E’ l’errore in cui non bisogna cadere: indaga il perché, risali alle cause di origine. Sui mercati questo significa saperlo analizzare guardando dietro le quinte.

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Maurizio Monti

Editore

Istituto Svizzero della Borsa