Destini incrociati e cambi di scenario

Pubblicato il: 1/03/24 10:57 PM

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Valga è un piccolo comune della Spagna, nella regione della Galizia, oggi di poco più di 6.000 abitanti.

Agustina Carolina Otero Iglesias nacque in questa piccola cittadina il 19 dicembre 1868.

È venuta al mondo povera, ma molto bella.

Era la figlia di una madre single. Una condizione estremamente difficile per quell’epoca.

Come i suoi quattro fratelli materni, suo padre non la riconobbe. Ecco perché ha ereditato entrambi i cognomi da sua madre.

Nella sua infanzia conobbe solo miseria e abbandono.

Si dice però che il suo carattere fosse allegro, e si distinguesse per avere un temperamento fiero e ribelle.

All’età di dieci anni subì un attacco che la lasciò segnata per sempre. Agustina è stata violentata da un calzolaio soprannominato Conainas.

Dopo l’atto sessuale, lo stupratore fuggì, lasciando la bambina abbandonata, dilaniata e con il bacino fratturato, sul ciglio di una strada alla periferia di Valga.

Agustina è stata ricoverata d’urgenza al Reale Ospedale dei Re Cattolici di Santiago. Dal referto medico di quel fatidico 6 agosto 1879 risulta che lo stupro fu commesso in modo brutale.

Di conseguenza, la ragazza rimase sterile e stigmatizzata per sempre.

Lasciò la città stanca del disprezzo e del rifiuto dei suoi vicini quando aveva dodici anni.

Non fu mai più vista. Alcuni dicono che si unì ad una compagnia itinerante portoghese. Altri dicono che sia andata in un convento di suore Oblate dedite a dare rifugio alle donne “perdute”.

Qualunque fosse stato il suo destino, la sua vita cambiò, dopo un incontro casuale con un burattinaio, mentre stava facendo pulizie nello stipite di una porta esterna. Entrò così nel mondo dello spettacolo.

Tuttavia, la versione più plausibile è che, all’età di quattordici anni, si innamorò di un giovane di nome Paco. Accecata dall’amore per lui, una notte scappò per andare a ballare in una discoteca. Il proprietario del club era affascinato dalla sua danza.

Per questo gli offrì un contratto e gli promise uno stipendio esorbitante.

Poco dopo la coppia fuggì a Lisbona in cerca di maggiore fortuna.

Lì Agustina lavorò per un periodo come ballerina.

In Portogallo, Paco la abbandonò e, nonostante la delusione amorosa, lei decise di inseguirlo a Barcellona.

Lì lavorò al Palacio de Cristal sotto il nome di Carolina Otero.

A quel tempo, la giovane abbinava i suoi spettacoli alla prostituzione. Qualche tempo dopo decise di partire per Marsiglia.

Nel 1889, a Barcellona,​​fu scoperta dall’uomo d’affari americano Ernest Jurgens, che, per amore, divenne il suo mecenate.

Insieme inventarono un passato accettabile per l’artista, che la accreditava come zingara.

La storia diceva che, all’età di dodici anni, aveva sposato un aristocratico italiano. Tuttavia aveva rinunciato a tutto per amore dell’arte. Carolina cercò sempre di nascondere le sue origini galiziane.

Dopo il successo a Marsiglia, Otero si recò a Parigi con la speranza di studiare danza.

La sua bellezza, il suo lavoro e le sue esibizioni alle Folies Bergère la resero presto una figura acclamata in quella che allora era la capitale dell’Ovest.

Nel 1900 era già la vera diva della “Belle Époque” parigina. Ha trionfato sul palcoscenico teatrale e in amore.

Era proprietaria di un’enorme fortuna, che sperperò nel Casinò di Montecarlo e nell’acquisizione di gioielli spettacolari.

Alcuni dei suoi più grandi capricci furono la collana dell’ex imperatrice Eugenia e quella dell’imperatrice d’Austria e una collana di diamanti appartenuta a Maria Antonietta.

La sua fortuna a quel tempo ammontava alla cifra esorbitante di sedici milioni di dollari.

Viaggiò in tutto il mondo: New York, Argentina, Uruguay, Brasile, Inghilterra, Ungheria, Austria, Russia e Giappone, diventando una sex symbol globale.

La passione che gli uomini provavano per lei era irresistibile.

Tra i suoi corteggiatori vi furono personalità come Alberto I di Monaco, Leopoldo II del Belgio, Alfonso XIII di Spagna e lo zar Nicola II di Russia.

Anche il Kaiser tedesco Guglielmo II e Edoardo VII d’Inghilterra, quando era Principe di Galles, si innamorarono del suo fascino.

Altri pretendenti furono il barone Ollstreder, rovinato a Montecarlo a causa sua, e il politico Aristide Briand.

Il fervore che suscitò fu tale che il banchiere Berguen le offrì 25.000 franchi per trascorrere mezz’ora nella sua stanza, impegno che lei accettò e mantenne alla lettera.

Una volta, durante una tournée in Russia, dovette scappare dalla finestra del soggiorno dove era stata rinchiusa dallo zar Nicola.

Una caduta sul terreno innevato, a una temperatura di -20 gradi Celsius, le provocò una polmonite che la costrinse a letto per tre mesi nel palazzo del principe Pietro.

Carolina Otero abbandonò il compagno e mecenate Ernest Jurgens, che finì in rovina, suicidandosi nella stanza di una pensione fatiscente. Altri sei o sette suicidi sono stati il similare destino di alcuni suoi amanti.

Carolina era soprannominata “La sirena dei suicidi”. Coloro che non hanno ceduto al suicidio, hanno speso vere fortune cercando di conquistare il suo amore.

Una vita movimentata fatta di rovesciamenti di scenario, di successi, insuccessi, disgrazie, destini incrociati. Una bambina costretta a diventare donna anzitempo, a cavarsela da sola, ad affrontare la vita a muso duro, infine a dominare la realtà, costruendola.

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P.S.: Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, Caroline si ritirò a vivere a Nizza, abbandonando per sempre il mondo dello spettacolo. Per il resto dei suoi giorni Agustina Carolina fu pervasa dalla nostalgia per la sua città natale, Valga.

Un sentimento che non l’ha mai abbandonata fino alla sua morte, all’età di novantasei anni. Nonostante ciò, non mise mai più piede nella sua terra natale galiziana.

Per Agustina era come una battaglia persa per sempre: allontanatasi per il disprezzo dei suoi concittadini, non riuscì mai a superare quella barriera che si era creata.

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Maurizio Monti

Editore

Istituto Svizzero della Borsa