Lezioni dall’oriente

Pubblicato il: 26/05/22 12:32 AM

Conosci Masayoshi Son?

Nacque a Tosu, in Giappone, nel 1957. All’età di 17 anni si trasferì in California, dove studiò informatica ed economia a Berkeley, nella locale università.
 
Son era instancabile, già a quell’epoca. Lanciò diverse attività e riuscì a vendere a Sharp un traduttore vocale, forse uno dei primi, guadagnando 1,7 milioni di dollari.
 
Poi cominciò ad importare videogiochi e da tale commercio ricavò un altro milione e mezzo di dollari.
 
Tornò in Giappone e là creò una società di distribuzione di software, la Softbank (quotata over the counter).
 
Softbank, ben presto, diventò leader di mercato in Giappone, nel suo segmento: fu allora che Son cominciò ad investire i suoi profitti in società tecnologiche in fase iniziale. Nelle startup, diremmo oggi.
 
Alle volte, talune persone geniali si attirano: e così si incontrano. Son conobbe Jack Ma, un cinese che faceva di mestiere l’insegnante di inglese.
 
Era l’estate del 1999 e con 2000 dollari prestatigli dal suocero, dal suo minuscolo appartamento a Hangzou, in Cina, Ma creò Alibaba, destinata a diventare la Amazon cinese.
 
Son investì 20 milioni di dollari nella società di Ma. L’economia cinese era in piena espansione e nel 2001 la Cina entrò a far parte dell’Organizzazione mondiale del commercio, avviandosi a diventare il fulcro manufatturiero mondiale. E il successo di Alibaba esplose.
 
Dopo lo scoppio della bolla dot.com, Son rimase investito e nel 2014, quando Alibaba si quotò in borsa, la sua partecipazione valeva 8 miliardi di dollari. Quattro anni dopo 180 miliardi di dollari: come moltiplicare un investimento di 20 milioni di dollari per 9.000.
 
Son, con la sua mentalità da venture capitalist, fece altri investimenti, che non gli portarono successo, e alcuni portarono anche perdite rilevanti. Rimpianse di essersi fatto sfuggire l’ingresso in Amazon e in Tesla.
 
Un venture capitalist ha una mentalità molto diversa da un trader o un investitore.
 
Sa che la probabilità giocherà contro di lui e solo pochi saranno gli investimenti con un ritorno adeguato. Un venture capitalist ricerca il biglietto della lotteria vincente, comprandone molti, consapevole che alla lotteria non si vince spesso.
 
Noi non possiamo puntare sulle lotterie o sulle basse probabilità di fare un colpo grosso. Il nostro obiettivo è quello, viceversa, di massimizzare le probabilità, puntando su una noiosa e molto meno eccitante costanza di applicazione del metodo.
 
Per questa ragione, c’è Zenith: sistema di trading che porta dalla tua parte le probabilità, massimizzandone i profitti con le opzioni e applicando il metodo di Wyckoff.
 
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