Ultima settimana di dicembre: un grande enigma sui mercati.

Pubblicato il: 21/12/23 10:50 PM

Solstizio d’inverno.

Il 26 luglio scorso, un indicatore usato nei nostri sistemi di trading, noto a chi ha seguito da vicino i nostri contenuti, segnalava inequivocabilmente il pattern tipico del Vix1D, l’indice che misura la volatilità delle opzioni a scadenza in giornata.

Un pattern di volatilità che si forma raramente, ma che indica una probabile successiva fase di rialzo dell’S&P500.

E’ un pattern di breve periodo, essendo basato sulle opzioni a scadenza 1 giorno. Ma ha una ricorrenza statistica di quasi il 100%.

Il 27 luglio, credo lo ricordiamo tutti, proprio il giorno successivo, l’S&P500 future toccava 4634, massimo che in molti abbiamo pensato essere il possibile massimo del 2023.

Poi, nelle ore successive, il prezzo del future tornava rapidamente sull’ultimo supporto, e nei tre giorni successivi ritentava la scalata verso i massimi.

Raggiungeva solo 4621 e cominciava poi a scendere, dando origine alla discesa che si sarebbe prolungata, in tre onde di impulso e due di ritracciamento, fino al 27 ottobre.

Dopo il 26 luglio, il pattern del Vix1D si è ripetuto quattro volte, individuando sempre un allungo rialzista successivo.

L’ultima volta si è verificato il 15 dicembre.

Dopo il 15 dicembre, l’S&P500 ci ha fatto vedere due giorni successivi al rialzo, come vuole la statistica.

Il terzo giorno di borsa successivo, il 20 dicembre, ha toccato il nuovo massimo storico del future a 4830 (anche se sull’indice il massimo storico del 5 gennaio 2022 non è stato ancora violato).

Poi, come è avvenuto il 27 luglio, gli investitori hanno avuto paura dei nuovi massimi e hanno venduto. Anche pesantemente, più di 80 punti di ribasso.

Il 21 dicembre, ieri, il prezzo ritentava la scalata. Come è avvenuto il 28 luglio. Poi ci fu il weekend e il 31 luglio il nuovo tentativo di scalata.

Ora, invece c’è un giorno in più, oggi, 22 dicembre, dopodiché un weekend davanti, un po’ più lungo, per un fortunato giorno di Natale che capita di lunedì.

Se il 22 dicembre fosse un giorno da prudente piccolo rialzo, tale da non violare il massimo del 20 dicembre, con una di quelle candeline piccole, che si formano nei giorni di calma piatta dei mercati, tanto per andare a solleticare l’area dei massimi precedenti, ma rimanendone rispettosamente sotto, allora le condizioni che abbiamo visto successive al 26 luglio sarebbero le stesse.

I mercati riapriranno il 26 dicembre e si troveranno di fronte all’enigma, sarà di nuovo ribasso, come in agosto?

E, tenuto conto del rialzo tutto speculativo a cui abbiamo assistito, fuori da ogni riferimento con la realtà, potrebbe essere un ribasso violento? Visto anche il primo assaggio, piuttosto amaro, di meno ottanta punti, fatto al primo tentativo di ribasso?

Mentre scriviamo, l’S&P500 ha appena chiuso, andando a grattare la soglia dei 4800 punti, massimo della giornata a 4798.

Non so se farà rima o sarà lo stesso, o magari sarà completamente diverso, questa volta.


Però stiamo cauti, non è il momento di essere euforici come lo sono stati i mercati dopo il 30 ottobre.

Le ondate emozionali, di euforia o di panico, sono le peggiori consigliere.

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P.S.: Siamo al solstizio di inverno.


Dal 21 al 23 dicembre, alle nostre latitudini, la luce sembra fermarsi, per tre giorni.

L’inversione apparente del moto solare diventa visibile solo intorno al 24 dicembre. Proprio il giorno prima di Natale.

E’ il ritorno della luce.

Il 24 dicembre, la luce diurna torna ad allungarsi durante il giorno. Ed è la vittoria della luce contro le tenebre.

I giorni torneranno ad allungarsi, nell’eterno ciclo naturale.

Buon Natale a te, che stai leggendo, e a tutte le persone a te care. Grazie di leggerci e sostenerci.

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Maurizio Monti

Editore

Istituto Svizzero della Borsa