Sarà una V o una W?

Pubblicato il: 15/06/20 12:23 AM

Opinioni manipolate a confronto

La conferenza stampa della FED della settimana scorsa è stata all’origine di una sostanziale delusione dei mercati. Chi segue con attenzione i nostri contenuti, sa che avevo detto: contrariamente al solito, seguirò questa conferenza con molta attenzione.

Dopo averla sentita, ho commentato: nulla di nuovo. Ma era proprio questo il mio motivo di particolare interesse.

Il mercato voleva di più. Il mercato si è ormai abituato ad essere proprietà delle banche centrali. E quindi entra in sciopero, quando il padrone delle ferriere non elargisce il dovuto.

Nella fattispecie, quando non annuncia nuove fantasiose distribuzioni di denaro gratis, quando non inventa tassi negativi (ma come, Trump non era favorevole?), quando non dice chiaro e tondo che farà salire i mercati in tutti i modi possibili, continuando a gonfiare all’infinito i valori di borsa.

Così, a fronte di tante dichiarazioni di ripresa a V, paventate da Trump e filo-Trumpisti, Powell ha osato pensare ad una ripresa a W. Nella sostanza, una alternanza possibile di euforia e panico

Powell ha avuto il demerito di non riuscire ad inventare nulla di nuovo. Neanche un piccolo bazookino, un acquisto di un po’ di spazzatura in più, un insignificante 0,05 in meno sui tassi, una dichiarata incontrovertibile volontà ad oltranza di drogare sostenere elargire.

E così i mercati hanno trovato l’occasione giusta per concedersi un ritracciamento. Quasi un avvertimento a Trump e a Powell insieme.

Nella conferenza di domenica 14 giugno, uno dei consiglieri economici della Casa Bianca, lo sconosciuto in Italia Larry Kudlow, ha cercato di mettere una pezza: i casi di coronavirus negli Stati Uniti? Risposta: il paese deve aprire. Una seconda ondata? Risposta: ma come ci pensate. La mortalità? È diminuita, no? L’incremento dei contagi? È l’incremento dei tamponi.

Insomma: il messaggio è, questo Powell, e quell’altro, Fauci, che continuano ad inneggiare alla prudenza. Macché prudenza, l’America è great again. Se ne sbatte del virus.

Ciò che mi ha sempre preoccupato di Trump è quell’again. L’america è great, di suo. Devi solo migliorarla, con le regole delle democrazie, farla tornare, per esempio, ai primi posti nelle classifiche per la libertà di stampa. Non ha bisogno di essere great again.

Dove vanno i mercati? Una V o una W? O il marchio della Volkswagen, così contentiamo tutti?

La sudditanza ad una informazione sostanzialmente incompleta, manipolata, stravolta da interessi, influenzata dalla politica, insinuata dai complottisti ad oltranza … questo è il problema, quando dobbiamo crearci una opinione di scenario.

Per fare trading, non hai bisogno di sapere se sarà una V o una W. Hai bisogno di un metodo, certo, sicuro, collaudato, provato dall’esperienza di una ottima equity line.

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P.S.: A proposito di seconda ondata: in Cina il mercato delle carni di Pechino è stato chiuso. 37 contagiati, dicono le ultime notizie. Numeri da considerare assolutamente non credibili come sempre tutti quelli che vengono dalla Cina. Attenzione: se questo è la preparazione della seconda ondata del virus in autunno, stai in allerta. Perché non è un problema di V o W: è l’economia mondiale che potrebbe subire uno scossone da terremoto, forse mai visto. Più che mai: segui i metodi, segui i professionisti. Clicca per iscriverti e vedi la registrazione.


Maurizio Monti
Editore
Traders’ Magazine Italia